Le mie pupille
tiranne
costringono le mie palpebre
a rimanere aperte
con il dolceamaro ricatto
della tua immagine.
Neppure note di sogno
ed atmosfere di neve
placano il mio cuore
ora che la mia bussola
s’è rotta del tutto
conficcando
il suo ago
appuntito
nel mio nord più profondo.
Ho tutti i sintomi, sai
dell’ubriachezza da Vita andata a male.
Barcollo
costantemente
mentre tento di capire
se muovere prima il destro o il sinistro,
devasto
tavole imbandite
con i miei cibi preferiti
nel tentativo di riempire il mio piatto.
Alterno
lucidità confusa
a pessimismo convinto
mentre sento le mie spalle curvarsi
sotto il peso del macigno che porto
gentile omaggio
di una cava dell’inadeguatezza
e di operai tutti con lo stesso nome
Insofferenza
marchiato nelle ossa.
Mi fiderei di Futuro
se solo non temessi che crescendo
diventi l’ennesimo Passato
di cui avrei fatto a meno.
Sottofondo: The Cure – Untitled