Sempre

Discorsi troppo grandi da pronunciare
se la testa non segue al ritmo del cuore
ma si fa scudo per proteggerlo.

Discorsi così grandi
eppure fatti di semplici, piccole
parole
lì in fila,
una
dopo
l’altra,
che si nascondono per imbarazzo o forse paura
ma poi riecheggiano solitarie e rumorose nella testa,
quando non servono più a nulla
se non ad alimentare ansie e pensieri.

Assordanti, confuse, ripetute
sognanti, lancinanti, tristi, allegre
dall’inizio alla fine e poi daccapo.

È una sensazione strana,
una separazione profonda, netta
tra due metà dello stesso io,
in bilico fra il battere ed il levare,
in quel silenzio imbarazzato, in cui la vita sembra ferma
ed i minuti durano ore,
in cui il cuore batte
lento, rassegnato
deluso, sconfortato
a tratti amareggiato.

Speranze così grandi, occhi così belli da perdercisi dentro
e volerci passare la vita,
ma così poco tempo
cosi poco
è ingiusto cosi poco,
è ingiusto troppo tardi.

E tu vorresti ma non puoi,
si ferma tutto in gola
e di li a poco,
tutto
di nuovo
tenterai di affogare
nel silenzio di una nuova notte in bianco.

Ripenserai a quegli occhi e a quello sguardo
che vorresti vedere ancora ed ancora
ed ancora
sempre.

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